60 minutes of nonsense in 3 acts + 1
Il vuoto di senso è una malattia che dilaga incontrollabile nella nostra società. Ogni volta che abbiamo a che fare con un accadimento, ci perdiamo nel cercare giustificazioni, contenuti, principi; desideriamo restare ancorati a ciò che per noi ha valore e soffriamo quando l’inevitabile processo di cambiamento della vita ce ne separa. Stop Making Sense è un appello che rivolgo a me stessa e allo spettatore, un tentativo di guarigione e un grido di libertà dai significati, un invito e un esercizio alla presenza tradotto in una successione di atti senza senso, senza un motivo, senza un perché, senza uno scopo, a parte quello dove non vi è nulla da capire, da raggiungere o da realizzare.
The void of meaning is a disease that spreads uncontrollably in our society. Every time we deal with an event, we get lost trying to create justifications, contents, principles; we want to remain attached to what is important for us and we often suffer when the inevitable process of life separates us from those things which we value. Stop Making Sense is a call to myself and to the viewer, an attempt at healing and a shout for freedom from meanings, an invitation and an exercise to the present moment translated into a succession of acts with no sense, with no reason, with no purpose, apart from the one where there is nothing to attain or realize.